xref: /linux/Documentation/translations/it_IT/process/deprecated.rst (revision e7d759f31ca295d589f7420719c311870bb3166f)
1.. SPDX-License-Identifier: GPL-2.0
2
3.. include:: ../disclaimer-ita.rst
4
5:Original: :ref:`Documentation/process/deprecated.rst <deprecated>`
6:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
7
8.. _it_deprecated:
9
10==============================================================================
11Interfacce deprecate, caratteristiche del linguaggio, attributi, e convenzioni
12==============================================================================
13
14In un mondo perfetto, sarebbe possibile prendere tutti gli usi di
15un'interfaccia deprecata e convertirli in quella nuova, e così sarebbe
16possibile rimuovere la vecchia interfaccia in un singolo ciclo di sviluppo.
17Tuttavia, per via delle dimensioni del kernel, la gerarchia dei manutentori e
18le tempistiche, non è sempre possibile fare questo tipo di conversione tutta
19in una volta. Questo significa che nuove istanze di una vecchia interfaccia
20potrebbero aggiungersi al kernel proprio quando si sta cercando di rimuoverle,
21aumentando così il carico di lavoro. Al fine di istruire gli sviluppatori su
22cosa è considerato deprecato (e perché), è stata create la seguente lista a cui
23fare riferimento quando qualcuno propone modifiche che usano cose deprecate.
24
25__deprecated
26------------
27Nonostante questo attributo marchi visibilmente un interfaccia come deprecata,
28`non produce più alcun avviso durante la compilazione
29<https://git.kernel.org/linus/771c035372a036f83353eef46dbb829780330234>`_
30perché uno degli obiettivi del kernel è quello di compilare senza avvisi;
31inoltre, nessuno stava agendo per rimuovere queste interfacce. Nonostante l'uso
32di `__deprecated` in un file d'intestazione sia opportuno per segnare una
33interfaccia come 'vecchia', questa non è una soluzione completa. L'interfaccia
34deve essere rimossa dal kernel, o aggiunta a questo documento per scoraggiarne
35l'uso.
36
37BUG() e BUG_ON()
38----------------
39Al loro posto usate WARN() e WARN_ON() per gestire le
40condizioni "impossibili" e gestitele come se fosse possibile farlo.
41Nonostante le funzioni della famiglia BUG() siano state progettate
42per asserire "situazioni impossibili" e interrompere in sicurezza un
43thread del kernel, queste si sono rivelate essere troppo rischiose
44(per esempio, in quale ordine rilasciare i *lock*? Ci sono stati che
45sono stati ripristinati?). Molto spesso l'uso di BUG()
46destabilizza il sistema o lo corrompe del tutto, il che rende
47impossibile un'attività di debug o anche solo leggere un rapporto
48circa l'errore.  Linus ha un'opinione molto critica al riguardo:
49`email 1
50<https://lore.kernel.org/lkml/CA+55aFy6jNLsywVYdGp83AMrXBo_P-pkjkphPGrO=82SPKCpLQ@mail.gmail.com/>`_,
51`email 2
52<https://lore.kernel.org/lkml/CAHk-=whDHsbK3HTOpTF=ue_o04onRwTEaK_ZoJp_fjbqq4+=Jw@mail.gmail.com/>`_
53
54Tenete presente che la famiglia di funzioni WARN() dovrebbe essere
55usato solo per situazioni che si suppone siano "impossibili".  Se
56volete avvisare gli utenti riguardo a qualcosa di possibile anche se
57indesiderato, usare le funzioni della famiglia pr_warn().  Chi
58amministra il sistema potrebbe aver attivato l'opzione sysctl
59*panic_on_warn* per essere sicuri che il sistema smetta di funzionare
60in caso si verifichino delle condizioni "inaspettate". (per esempio,
61date un'occhiata al questo `commit
62<https://git.kernel.org/linus/d4689846881d160a4d12a514e991a740bcb5d65a>`_)
63
64Calcoli codificati negli argomenti di un allocatore
65----------------------------------------------------
66Il calcolo dinamico delle dimensioni (specialmente le moltiplicazioni) non
67dovrebbero essere fatto negli argomenti di funzioni di allocazione di memoria
68(o simili) per via del rischio di overflow. Questo può portare a valori più
69piccoli di quelli che il chiamante si aspettava. L'uso di questo modo di
70allocare può portare ad un overflow della memoria di heap e altri
71malfunzionamenti. (Si fa eccezione per valori numerici per i quali il
72compilatore può generare avvisi circa un potenziale overflow. Tuttavia, anche in
73questi casi è preferibile riscrivere il codice come suggerito di seguito).
74
75Per esempio, non usate ``count * size`` come argomento::
76
77	foo = kmalloc(count * size, GFP_KERNEL);
78
79Al suo posto, si dovrebbe usare l'allocatore a due argomenti::
80
81	foo = kmalloc_array(count, size, GFP_KERNEL);
82
83Nello specifico, kmalloc() può essere sostituta da kmalloc_array(), e kzalloc()
84da kcalloc().
85
86Se questo tipo di allocatore non è disponibile, allora dovrebbero essere usate
87le funzioni del tipo *saturate-on-overflow*::
88
89	bar = vmalloc(array_size(count, size));
90
91Un altro tipico caso da evitare è quello di calcolare la dimensione di una
92struttura seguita da un vettore di altre strutture, come nel seguente caso::
93
94	header = kzalloc(sizeof(*header) + count * sizeof(*header->item),
95			 GFP_KERNEL);
96
97Invece, usate la seguente funzione::
98
99	header = kzalloc(struct_size(header, item, count), GFP_KERNEL);
100
101.. note:: Se per caso state usando struct_size() su una struttura dati che
102	  in coda contiene un array di lunghezza zero o uno, allora siete
103	  invitati a riorganizzare il vostro codice usando il
104	  `flexible array member <#zero-length-and-one-element-arrays>`_.
105
106Per altri calcoli, usate le funzioni size_mul(), size_add(), e size_sub(). Per
107esempio, al posto di::
108
109       foo = krealloc(current_size + chunk_size * (count - 3), GFP_KERNEL);
110
111dovreste scrivere:
112
113       foo = krealloc(size_add(current_size,
114                               size_mul(chunk_size,
115                                        size_sub(count, 3))), GFP_KERNEL);
116
117Per maggiori dettagli fate riferimento a array3_size() e flex_array_size(), ma
118anche le funzioni della famiglia check_mul_overflow(), check_add_overflow(),
119check_sub_overflow(), e check_shl_overflow().
120
121simple_strtol(), simple_strtoll(), simple_strtoul(), simple_strtoull()
122----------------------------------------------------------------------
123Le funzioni simple_strtol(), simple_strtoll(),
124simple_strtoul(), e simple_strtoull() ignorano volutamente
125i possibili overflow, e questo può portare il chiamante a generare risultati
126inaspettati. Le rispettive funzioni kstrtol(), kstrtoll(),
127kstrtoul(), e kstrtoull() sono da considerarsi le corrette
128sostitute; tuttavia va notato che queste richiedono che la stringa sia
129terminata con il carattere NUL o quello di nuova riga.
130
131strcpy()
132--------
133La funzione strcpy() non fa controlli agli estremi del buffer
134di destinazione. Questo può portare ad un overflow oltre i limiti del
135buffer e generare svariati tipi di malfunzionamenti. Nonostante l'opzione
136`CONFIG_FORTIFY_SOURCE=y` e svariate opzioni del compilatore aiutano
137a ridurne il rischio, non c'è alcuna buona ragione per continuare ad usare
138questa funzione. La versione sicura da usare è strscpy(), tuttavia va
139prestata attenzione a tutti quei casi dove viene usato il valore di
140ritorno di strcpy().  La funzione strscpy() non ritorna un puntatore
141alla destinazione, ma un contatore dei byte non NUL copiati (oppure
142un errno negativo se la stringa è stata troncata).
143
144strncpy() su stringe terminate con NUL
145--------------------------------------
146L'utilizzo di strncpy() non fornisce alcuna garanzia sul fatto che
147il buffer di destinazione verrà terminato con il carattere NUL. Questo
148potrebbe portare a diversi overflow di lettura o altri malfunzionamenti
149causati, appunto, dalla mancanza del terminatore. Questa estende la
150terminazione nel buffer di destinazione quando la stringa d'origine è più
151corta; questo potrebbe portare ad una penalizzazione delle prestazioni per
152chi usa solo stringe terminate. La versione sicura da usare è
153strscpy(), tuttavia va prestata attenzione a tutti quei casi dove
154viene usato il valore di ritorno di strncpy().  La funzione strscpy()
155non ritorna un puntatore alla destinazione, ma un contatore dei byte
156non NUL copiati (oppure un errno negativo se la stringa è stata
157troncata). Tutti i casi che necessitano di estendere la
158terminazione con NUL dovrebbero usare strscpy_pad().
159
160Se il chiamate no usa stringhe terminate con NUL, allore strncpy()
161può continuare ad essere usata, ma i buffer di destinazione devono essere
162marchiati con l'attributo `__nonstring <https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Common-Variable-Attributes.html>`_
163per evitare avvisi durante la compilazione.
164
165strlcpy()
166---------
167La funzione strlcpy(), per prima cosa, legge interamente il buffer di
168origine, magari leggendo più di quanto verrà effettivamente copiato. Questo
169è inefficiente e può portare a overflow di lettura quando la stringa non è
170terminata con NUL. La versione sicura da usare è strscpy(), tuttavia
171va prestata attenzione a tutti quei casi dove viene usato il valore di
172ritorno di strlcpy(), dato che strscpy() ritorna un valore di errno
173negativo quanto la stringa viene troncata.
174
175Segnaposto %p nella stringa di formato
176--------------------------------------
177
178Tradizionalmente, l'uso del segnaposto "%p" nella stringa di formato
179esponne un indirizzo di memoria in dmesg, proc, sysfs, eccetera.  Per
180evitare che questi indirizzi vengano sfruttati da malintenzionati,
181tutto gli usi di "%p" nel kernel rappresentano l'hash dell'indirizzo,
182rendendolo di fatto inutilizzabile.  Nuovi usi di "%p" non dovrebbero
183essere aggiunti al kernel.  Per una rappresentazione testuale di un
184indirizzo usate "%pS", l'output è migliore perché mostrerà il nome del
185simbolo.  Per tutto il resto, semplicemente non usate "%p".
186
187Parafrasando la `guida
188<https://lore.kernel.org/lkml/CA+55aFwQEd_d40g4mUCSsVRZzrFPUJt74vc6PPpb675hYNXcKw@mail.gmail.com/>`_
189di Linus:
190
191- Se il valore hash di "%p" è inutile, chiediti se il puntatore stesso
192  è importante. Forse dovrebbe essere rimosso del tutto?
193- Se credi davvero che il vero valore del puntatore sia importante,
194  perché alcuni stati del sistema o i livelli di privilegi di un
195  utente sono considerati "special"? Se pensi di poterlo giustificare
196  (in un commento e nel messaggio del commit) abbastanza bene da
197  affrontare il giudizio di Linus, allora forse potrai usare "%px",
198  assicurandosi anche di averne il permesso.
199
200Potete disabilitare temporaneamente l'hashing di "%p" nel caso in cui questa
201funzionalità vi sia d'ostacolo durante una sessione di debug. Per farlo
202aggiungete l'opzione di debug "`no_hash_pointers
203<https://git.kernel.org/linus/5ead723a20e0447bc7db33dc3070b420e5f80aa6>`_" alla
204riga di comando del kernel.
205
206Vettori a dimensione variabile (VLA)
207------------------------------------
208
209Usare VLA sullo stack produce codice molto peggiore rispetto a quando si usano
210vettori a dimensione fissa. Questi `problemi di prestazioni <https://git.kernel.org/linus/02361bc77888>`_,
211tutt'altro che banali, sono già un motivo valido per eliminare i VLA; in
212aggiunta sono anche un problema per la sicurezza. La crescita dinamica di un
213vettore nello stack potrebbe eccedere la memoria rimanente in tale segmento.
214Questo può portare a dei malfunzionamenti, potrebbe sovrascrivere
215dati importanti alla fine dello stack (quando il kernel è compilato senza
216`CONFIG_THREAD_INFO_IN_TASK=y`), o sovrascrivere un pezzo di memoria adiacente
217allo stack (quando il kernel è compilato senza `CONFIG_VMAP_STACK=y`).
218
219Salto implicito nell'istruzione switch-case
220-------------------------------------------
221
222Il linguaggio C permette ai casi di un'istruzione `switch` di saltare al
223prossimo caso quando l'istruzione "break" viene omessa alla fine del caso
224corrente. Tuttavia questo rende il codice ambiguo perché non è sempre ovvio se
225l'istruzione "break" viene omessa intenzionalmente o è un baco. Per esempio,
226osservando il seguente pezzo di codice non è chiaro se lo stato
227`STATE_ONE` è stato progettato apposta per eseguire anche `STATE_TWO`::
228
229  switch (value) {
230  case STATE_ONE:
231          do_something();
232  case STATE_TWO:
233          do_other();
234          break;
235  default:
236          WARN("unknown state");
237  }
238
239Dato che c'è stata una lunga lista di problemi `dovuti alla mancanza dell'istruzione
240"break" <https://cwe.mitre.org/data/definitions/484.html>`_, oggigiorno non
241permettiamo più che vi sia un "salto implicito" (*fall-through*). Per
242identificare un salto implicito intenzionale abbiamo adottato la pseudo
243parola chiave 'fallthrough' che viene espansa nell'estensione di gcc
244`__attribute__((fallthrough))` `Statement Attributes
245<https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Statement-Attributes.html>`_.
246(Quando la sintassi C17/C18 `[[fallthrough]]` sarà più comunemente
247supportata dai compilatori C, analizzatori statici, e dagli IDE,
248allora potremo usare quella sintassi per la pseudo parola chiave)
249
250Quando la sintassi [[fallthrough]] sarà più comunemente supportata dai
251compilatori, analizzatori statici, e ambienti di sviluppo IDE,
252allora potremo usarla anche noi.
253
254Ne consegue che tutti i blocchi switch/case devono finire in uno dei seguenti
255modi:
256
257* ``break;``
258* `fallthrough;``
259* ``continue;``
260* ``goto <label>;``
261* ``return [expression];``
262
263Array di lunghezza zero o con un solo elemento
264----------------------------------------------
265All'interno del kernel ricorre spesso la necessita di avere membri
266di dimensione variabile all'interno di una struttura dati. In questi
267casi il codice del kernel dovrebbe usare sempre i `"flexible array
268member" <https://en.wikipedia.org/wiki/Flexible_array_member>`_. La
269tecnica degli array a lunghezza nulla o di un solo elemento non
270dovrebbe essere più usata.
271
272Nel codice C più vecchio, la dichiarazione di un membro di dimensione
273variabile in coda ad una struttura dati veniva fatto dichiarando un
274array di un solo elemento posizionato alla fine della struttura dati::
275
276        struct something {
277                size_t count;
278                struct foo items[1];
279        };
280
281Questo ha portato ad un calcolo di sizeof() traballante (dovrebbe
282rimuovere la dimensione del singolo elemento in coda per calcolare la
283dimensione esatta dell' "intestazione"). Per evitare questi problemi è
284stata introdotta un' `estensione a GNU C
285<https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Zero-Length.html>`_ che
286permettesse la dichiarazione di array a lungezza zero::
287
288        struct something {
289                size_t count;
290                struct foo items[0];
291        };
292
293Ma questo ha portato nuovi problemi, e non ha risolto alcuni dei
294problemi che affliggono entrambe le tecniche: per esempio
295l'impossibilità di riconoscere se un array di quel tipo viene usato
296nel mezzo di una struttura dati e _non_ alla fine (potrebbe accadere
297sia direttamente, sia indirettamente quando si usano le unioni o le
298strutture di strutture).
299
300Lo standard C99 introduce i "flexible array members". Questi array non
301hanno una dimensione nella loro dichiarazione::
302
303        struct something {
304                size_t count;
305                struct foo items[];
306        };
307
308Questo è il modo con cui ci si aspetta che vengano dichiarati gli
309elementi di lunghezza variabile in coda alle strutture dati.  Permette
310al compilatore di produrre errori quando gli array flessibili non si
311trovano alla fine della struttura dati, il che permette di prevenire
312alcuni tipi di bachi dovuti a `comportamenti inaspettati
313<https://git.kernel.org/linus/76497732932f15e7323dc805e8ea8dc11bb587cf>`_.
314Inoltre, permette al compilatore di analizzare correttamente le
315dimensioni degli array (attraverso sizeof(), `CONFIG_FORTIFY_SOURCE`,
316e `CONFIG_UBSAN_BOUNDS`). Per esempio, non esiste alcun meccanismo in
317grado di avvisarci che il seguente uso di sizeof() dia sempre come
318zero come risultato::
319
320        struct something {
321                size_t count;
322                struct foo items[0];
323        };
324
325        struct something *instance;
326
327        instance = kmalloc(struct_size(instance, items, count), GFP_KERNEL);
328        instance->count = count;
329
330        size = sizeof(instance->items) * instance->count;
331        memcpy(instance->items, source, size);
332
333Il valore di ``size`` nell'ultima riga sarà ``zero``, quando uno
334invece si aspetterebbe che il suo valore sia la dimensione totale in
335byte dell'allocazione dinamica che abbiamo appena fatto per l'array
336``items``. Qui un paio di esempi reali del problema: `collegamento 1
337<https://git.kernel.org/linus/f2cd32a443da694ac4e28fbf4ac6f9d5cc63a539>`_,
338`collegamento 2
339<https://git.kernel.org/linus/ab91c2a89f86be2898cee208d492816ec238b2cf>`_.
340Invece, `i flexible array members hanno un tipo incompleto, e quindi
341sizeof() non può essere applicato
342<https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Zero-Length.html>`_; dunque ogni
343uso scorretto di questo operatore verrà identificato immediatamente
344durante la compilazione.
345
346Per quanto riguarda gli array di un solo elemento, bisogna essere
347consapevoli che `questi array occupano almeno quanto lo spazio di un
348singolo oggetti dello stesso tipo
349<https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Zero-Length.html>`_, e quindi
350contribuiscono al calcolo della dimensione della struttura che li
351contiene. In questo caso è facile commettere errori quando si vuole
352calcolare la dimensione totale della memoria totale da allocare per
353una struttura dati::
354
355        struct something {
356                size_t count;
357                struct foo items[1];
358        };
359
360        struct something *instance;
361
362        instance = kmalloc(struct_size(instance, items, count - 1), GFP_KERNEL);
363        instance->count = count;
364
365        size = sizeof(instance->items) * instance->count;
366        memcpy(instance->items, source, size);
367
368In questo esempio ci siamo dovuti ricordare di usare ``count - 1`` in
369struct_size(), altrimenti avremmo --inavvertitamente-- allocato
370memoria per un oggetti ``items`` in più. Il modo più pulito e meno
371propenso agli errori è quello di usare i `flexible array member`, in
372combinazione con struct_size() e flex_array_size()::
373
374        struct something {
375                size_t count;
376                struct foo items[];
377        };
378
379        struct something *instance;
380
381        instance = kmalloc(struct_size(instance, items, count), GFP_KERNEL);
382        instance->count = count;
383
384        memcpy(instance->items, source, flex_array_size(instance, items, instance->count));
385
386Ci sono due casi speciali dove è necessario usare la macro DECLARE_FLEX_ARRAY()
387(da notare che la stessa macro è chiamata __DECLARE_FLEX_ARRAY() nei file di
388intestazione UAPI). Uno è quando l'array flessibile è l'unico elemento di una
389struttura, e l'altro quando è parte di un unione. Per motivi non tecnici, entrambi
390i casi d'uso non sono permessi dalla specifica C99. Per esempio, per
391convertire il seguente codice::
392
393    struct something {
394        ...
395        union {
396            struct type1 one[0];
397            struct type2 two[0];
398        };
399    };
400
401La macro di supporto dev'essere usata::
402
403    struct something {
404        ...
405        union {
406            DECLARE_FLEX_ARRAY(struct type1, one);
407            DECLARE_FLEX_ARRAY(struct type2, two);
408        };
409    };
410