1 ‘Per me si va ne la città dolente, 2 per me si va ne l’etterno dolore, 3 per me si va tra la perduta gente. 4 5 Giustizia mosse il mio alto fattore; 6 fecemi la divina podestate, 7 la somma sapïenza e ’l primo amore. 8 9 Dinanzi a me non fuor cose create 10 se non etterne, e io etterno duro. 11 Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate’. 12 13 Queste parole di colore oscuro 14 vid’ ïo scritte al sommo d’una porta; 15 per ch’io: «Maestro, il senso lor m’è duro». 16 17 Ed elli a me, come persona accorta: 18 «Qui si convien lasciare ogne sospetto; 19 ogne viltà convien che qui sia morta. 20 21 Noi siam venuti al loco ov’ i’ t’ho detto 22 che tu vedrai le genti dolorose 23 c’hanno perduto il ben de l’intelletto». 24